La Francia non è stata l'unico paese d'Europa ad essere in relazione con Loreto. Ha occupato un posto non preponderante, tuttavia un posto importante. La Francia è attualmente l'unico paese che ha una rappresentanza nazionale in Loreto.
Spesso il suo ruolo è stato molto benefico. Ma dobbiamo deplorare gravi pregiudizi nutriti dal nostro paese verso della città di Maria: il vandalismo di Bonaparte e la critica distruttrice del canonico Ulisse Chevalier nel 1906.
2.1.2 Dal XIII al XV secolo
Poco si sa riguardo al posto della Francia nella storia di Loreto fra il 1294 ed il1500. Ma la figura di san Luigi IX, re di Francia nel XIII secolo, vi è molto presente; a lui è dedicata la cappella del SS Sacramento. La sua festa vi è celebrata solennemente il 25 agosto. Certamente Luigi IX non è venuto mai a Loreto per la semplice ragione che è morto nel 1270 e perché a quel tempo il comune di Loreto era solo un territorio disabitato sotto Recanati. È invece vero che il santo re Luigi IX si è recato in pellegrinaggio a Nazareth il 25 marzo 1251, dopo il pagamento del riscatto che permise la sua liberazione dalla prigionia (6 maggio 1250). In quella occasione ha ricevuto la comunione nella Santa Casa dalla mano del vescovo Oddone di Chartres. Quell'evento è stato dipinto da Charles Lameire sulla pala d'altare della cappella francese.
Secondo una tradizione non ben confermata, san Luigi avrebbe voluto essere raffigurato sulle pareti della Santa Casa; si mostravano ai francesi delle tracce di quella raffigurazione (Bercé, pag. 273).
2.1.3 Il XVI secolo
Nel XVI secolo arrivano a Loreto i Gesuiti. La Francia vi si insedia grazie alla Fondation de Joyeuse. Penitenziari francesi risiedono in permanenza intorno alla Basilica.
Si prenderà nota del pellegrinaggio del beato Pierre Fabre, primo sacerdote gesuita nel 1537. Caterina de' Medici, figlia della Toscana, è la prima regina di Francia che ha manifestato grande devozione per Loreto. Per il riposo eterno del suo sposo Enrico II una lampada doveva ardere sempre nella Santa Casa. Enrico III, che temeva di non avere un erede, nel 1584 fece un grande dono a Loreto.
Molto noto è il pellegrinaggio di Michel de Montaigne nel 1581; è oggetto di un lungo resoconto nel suo Diario di Viaggio. Il suntuoso quadro in argento fa menzione ella sua sposa e della figlia (GSA 24, Gorel 129, 145).
Francesco di Sales passò due volte a Loreto, nel 1591 e nel 1599 (Schiaroli = 100 Santi, 89s). Avrebbe avuto la sua prima estasi nella Santa Casa. Ripartendo per Ancona, il santo si vide rifiutare il passaggio sul vascello che una grande dama napoletana aveva riservato per sé. Qualche tempo dopo la tempesta inghiottì il vascello con la dama ed il capitano. Sia lodato il cielo per il cattivo umore di quella brava donna: avremmo perso un dottore della Chiesa!
2.1.4 Il XVII ed il XVIII secolo
Secondo il padre Santarelli, il XVII secolo è il secolo d'oro di Loreto. I doni affluiscono e per accoglierli Clemente VIII fa edificare la Sala del Tesoro (la Cappella del Pomarancio). Nel 1624 Descartes è venuto per sciogliere un voto; ringraziava la Vergine per i lumi ricevuti nell'elaborazione del suo metodo filosofico ( GSA 26).
Luigi XIII, che era musicista, aveva composto delle litanie alla Vergine; era ricorso alla Vergine di Loreto quando temeva di perdere la sua giovane moglie e quando fu molto malato nel 1630 (Bercé 274-84).
Nel 1638 Luigi XIII e Anna d'Austria, in ringraziamento per la nascita di Luigi XIV, offrono alla Basilica delle corone ed un bambino d'oro che pesava quando il neonato erede (GSA 24).
Come venderemo più avanti, è nel XVII secolo che ebbe inizio la fondazione francese di Loreto.
Fino alla metà del XVIII secolo il santuario conobbe lo stesso afflusso del secolo precedente. In seguito, le cose diminuirono un po' sotto l'influenza dei Lumi.
Si prenderà nota dell'eroico pellegrinaggio di san Luigi Maria Grignon de Montfort nel 1706: il santo fece circa 4000 km a piedi per andare a Roma ed a Loreto in condizioni eroiche (GSA 27, Schiaroli 125).
Vedremo più avanti (2.8) che Loreto era uno dei pellegrinaggi preferiti da san B. G. Labre. Vi andò 11 volte tra il 1771 ed il 1782 (Schiaroli 120).
Assai minore è stata la devozione di Bonaparte, venuto sul luogo soprattutto per depredare il tesoro (2.4).
2.1.5 Il XIX secolo
Non ostante la venuta di Pio VII, di Gregorio XVI e di Pio IX, il pellegrinaggio è in declino. Ma a fine secolo riprende più vivo di prima. Luis Veillot scrive il suo celebre Rome e Lorette; diversi santi francesi vengono ad implorare la grazia da Maria, come fa vedere un riquadro successivo (2.7).
Santa Maria Sofia Barat (1779-1865), amica dei Solari e delle suore del Giglio, fonderà anche una casa delle dame del Sacro Cuore ai numeri 136/42 della via Brancondi nel 1840. Le suore saranno espulse dai vincitori di Castelfidardo nel 1860 (GSA 27, Schiaroli 125).
In una pagina piena di finezza, la Piccola Teresa ha descritto Loreto e la Santa Casa che lei ha visitato il 11 e 12 novembre 1887, prima di recarsi con suo padre ai piedi di Leone XIII per sollecitare la grazia di un ingresso precoce al Carmelo (Man A 59-60 = Storia di un’anima n° 166-7).
Una grande chiesa di Parigi, situata nel 9° arrondissement, si chiama Nȏtre Dame de Lorette. Edificata nel 1650, è stata ricostruita nel 1823 (Felix Ricard 44).
2.1.6 Il XX secolo
All'inizio del XX secolo la devozione francese per la Madonna di Loreto è molto forte.
Come dimenticare che nel dipartimento della Loira (42), arrondissement St Etienne, un comune di più di 5000 abitanti si chiama Loreto! (Dizionario dei Comuni).
Soprattutto dopo il 1906, anno della pubblicazione del libro di Chevalier avverso a Loreto, gli scrittori francesi difensori della tesi tradizionale sono numerosi: Eisbach, Faurax, Gorel, ecc.
Nell'Artois, l'Ossario posto su un campo di battaglia della prima guerra mondiale attesta questo fervore. Si chiama Nostra Signora di Loreto e fa memoria della furia dei combattimenti (60.000 morti, 100.000 feriti).
Si può dire che in Francia Loreto faccia parte della memoria cristiana fino al 1960. Fino a questa data, un vescovo, un sacerdote, un fedele normalmente colto conosceva - almeno vagamente - il mistero di Loreto.