3.2.1 La tesi tradizionale del trasporto angelico (TA)
Tra il XV e l'inizio del XX secolo il popolo di Dio, i papi, i vescovi e gli scrittori hanno creduto in modo pressoché unanime al trasporto miracoloso della Santa Casa di Nazareth a Loreto. Si pensava che gli angeli avessero operato quello spostamento per evitare la profanazione da parte degli invasori musulmani.
Un certo numero di raffigurazioni lasciano intendere che la traversata dell'Adriatico è stata effettuata su nave condotta da Maria e dai suoi angeli.
3.2.2 La tesi ipercritica di Chevalier
È sempre esistita una corrente di pensiero opposta allo trasferimento miracoloso della preziosa reliquia. Nell'era del positivismo l'eminente canonico franceseUlysse Chevalierha messo in discussione il trasferimento naturale o soprannaturale della Santa Casa. Il suo libro, pubblicato nel 1906, dà una interpretazione rivoluzionaria del culto locale della Santa Casa. Prima del 1294 sarebbe esistita sul luogo una modesta chiesa detta Santa Maria. La pietà popolare ed il clero avrebbero fabbricato una leggenda a partire a questo dato iniziale.
3.2.3 La «tesi attuale»
Negli ambienti ufficiali incaricati della pastorale del Pellegrinaggio si adotta per il momento una posizione intermedia. L'interpretazione che oggi gode del maggior favore è quella che si può definire la tesi attuale, la tesiSantarelli. Santarelli è l'uomo che ha contribuito in gran parte alla sua elaborazione.
Questa tesi ha il merito di rispettare il diritto delle esigenze moderne della critica in materia di documenti e lavori archeologici. Può essere enunciata così:
Le pietre della dimora dove Maria è nata, ha vissuto la sua adolescenza, ha ricevuto la grazia dell'Annunciazione, sono effettivamente a Loreto. Dopo una sosta di tre anni in Dalmazia, sono state portate per via d'acqua sul luogo attuale.