La città di Loreto sorge in una posizione incantevole su una collina a 4 km dal mare Adriatico, litorale ininterrotto di spiagge facilmente accessibili dall'agglomerato vicino di Porto Recanati.
La distribuzione della popolazione è caratteristica di questa regione costiera delle Marche. In un paesaggio a sogno, si inseriscono armoniosamente delle città a misura d'uomo.
Si contemplano ovunque alture medie, cime arrotondate, pendii che scendono a valle con dolcezza. Regna ovunque l'equilibrio e l'armonia: distese boscose... Questi luoghi pieni di dolcezza generano pace interiore.
Allora il pellegrino entrava da Porta Marina. Anche oggi si può cominciare da quella porta, scendere verso sud e camminare lungo le mura fortificate. A meno che non si raggiunga la piazza Giovanni XXIII che, come un balcone, domina la vasta piana di Villa Musone. Da qui, a destra si distingue il promontorio del Conero e i grossi borghi di Numana, Sirolo e Camerano e di fronte, Castelfidardo. Si scorge in lontananza anche l'antica città di Osimo.
Partendo da piazza Giovanni XXIII e percorrendo la via Sisto V, si aggira il grosso ventre merlato del Bastione comunale voluto da Leone come protezione contro le aggressioni ottomane.
La via Brancondi finisce a Porta Romana, che dà accesso alla città santa. Ci si infila allora lungo la stretta ed unica via di negozi, il pittoresco Corso Boccalini.
Il Corso Boccalini termina al Caffè Bramante. Davanti a noi è ora la Piazza della Madonna. L'impressione è emozionante.
Sotto la cupola, edificata dal Sangallo nel 1500, la facciata bianca della Basilica si stende come un sipario di teatro. A sinistra, il tardivo e originale campanile del Vanvitelli. Al centro della piazza, la graziosa fontana che offriva ai pellegrini l'acqua convogliata dall'acquedotto di Recanati. Sul lato nord è il maestoso Palazzo Apostolico. A sud il Collegio Illirico, un tempo diretto dai Gesuiti.
L'originalità, la varietà, la mobilità delle forme di governo di Loreto sono un fatto singolare, come mostra la Guida Storica e Artistica del padre Santarelli (GHA).
Nel XVI secolo l'amministrazione di Loreto è assicurata da un triumvirato composto da un Cardinale Protettore, un Vescovo e un Governatore.
Nel 1965 Paolo VI dà a Loreto lo statuto attualmente in vigore. Il Santuario della Santa Casa è retto, nel campo temporale come in quello spirituale, dalla Delegazione Pontificia. Il territorio di 12.000 anime che circonda la Basilica è la Prelatura Territoriale.
L'origine soprannaturale di Loreto e il privilegio del suo regime di franchigia non devono essere dimenticati. Tale situazione deve essere considerata come base favorevole alle idealizzazioni future della piccola città.
Questo clima favorisce le vedute dello spirito. Loreto è una città terrestre il cui archetipo è nel cielo. D'altronde la cultura italiana nel suo insieme si è sempre mostrata sensibile a questa visione delle cose.
«Loreto era la città della Vergine, libera, indipendente da ogni tutela regionale, ma priva degli attributi politici ordinari di una grande città: somiglia ad una città divina caduta dal cielo» ( Bercé ).
Teniamo ben presenti tutte queste considerazioni che ci saranno utili più tardi per elaborare un possibile abbozzo del futuro di Loreto.
Notiamo subito l'ambiente profondamente cristiano della città. Certo, Loreto è oggi un comune come gli altri all'interno dello stato italino aconfessionale. Ma a causa del contesto favorevole delle Marche e della storia particolare del luogo, la fede cristiana investe comple-tamente tutte e realtà di Loreto
A Loreto sono passato da una sorpresa all'altra. Non c'è proselitismo indelicato nei confronti degli stranieri, ma la fede si esprime in modo del tutto naturale. Le istanze municipali lo fanno senza complessi.
Loreto è la sola città capace di essere il simbolo della vita cristiana italiana.