5 Nella Chiesa - Loreto Lorette Francese

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13 ARDOR
5° Parte 
Nella CHIESA 

5-1   DOTTRINA
Il lavoro intellettuale e dottrinale secondo le direttive della Chiesa docente sarà tenuto in gran conto. Ciascuno lo coltiverà in ragione dei suoi doni e della sua chiamata particolare. Ci terremo abitualmente in contatto con le "Sorgenti cristiane della Fede": la Sacra Scrittura, la letteratura patristica e le opere dei mistici e dei santi.
Ci ricorderemo che il "vero filosofo cristiano" è chi si lascia condurre dai doni "intellettuali" dello Spirito Santo. Saggio, infatti, è chi percepisce che le cose visibili provengono da quelle invisibili (Eb 11,3), convinzione già così forte nei grandi filosofi greci.
Avremo particolare venerazione per la teologia di San Tommaso d’Aquino, ma in modo non esclusivo.
Sarà saggio, seguendo Dio, chi si farà seguace della saggezza della Croce, rendendo ogni pensiero (personale, familiare, sociale, politico)  "prigioniero di Cristo" (2 Cor 10,5).

Sullo sfondo di ogni riflessione si terrà presente la dimensione escatologica: secondo Ignazio, Teresa d’Avila e tutti gli autori seri la meditazione sulle cose ultime è utile in ogni tappa della salita.


Ci ricorderemo che i tre Dottori del Carmelo sono stati dati alla Chiesa per formare e condurre attraverso la contemplazione alla perfezione dell’unione divina. San Giovanni della Croce e Santa Teresa d’Avila hanno formalmente scritto per rispondere a situazioni storiche concrete di insufficienza o di devianza dottrinale. L’esperienza dimostrava loro che la maggior parte delle anime si bloccavano o si smarrivano per la mancanza di una elevata conoscenza o di una direzione illuminata. Per questo consigliamo di leggere, rileggere e meditare questi autori fino ad esserne impregnati.

5-2    VINCOLI ECCLESIASTICI
Se la Chiesa è "Cristo diffuso e comunicato", non si pone la questione di uno sviluppo al di fuori di questo "ambiente divino", di questo bagno vitale. Ameremo la Chiesa considerata come Mistero nato dal costato di Cristo; ameremo la Chiesa concreta, con i suoi difetti, l’ameremo con tutto il cuore evitando le critiche amare, che nocciono alla comunione e distruggono il clima di contemplazione.
Ci terremo lontani dalle "mondanità ecclesiastiche", talvolta insidiose quanto le mondanità tout court. Nello spirito di San Giovanni della Croce (Conseil de spté n°3, p. 1023,Précaution n°3 contre le monde, p. 1009), eviteremo di interessarci delle promozioni clericali, delle nomine episcopali, dei progressi negli incarichi o della celebrità pastorale o dottrinale. Questo punto è importantissimo. Allo stesso modo eviteremo di giudicare  e anche di interessarci con curiosità di quanto non ci compete direttamente.
La CMM respingerà ogni tentativo di "ricupero" di ordine culturale, sociale, politico o ideologico. Eviterà di diventare una "setta" o un gruppo di pressione e non avrà mire espansionistiche.


5-3    APOSTOLATO
Fin dall’inizio la CMM non intende proporre un apostolato particolare, ma semplicemente vigilerà che ogni membro tenga fede alla dimensione missionaria del suo Battesimo. A priori, ciascuno manterrà l’impegno apostolico che aveva quando è stato chiamato. Per il resto ci si atterrà a una grande disponibilità verso i richiami dello Spirito.
Terremo anche in considerazione l’apostolato della "vita nascosta" e della bontà nello spirito di Charles de Foucauld. 

5-4  INTERCESSIONE
I membri della CMM faranno attenzione a non rinchiudersi in una vita contemplativa come "rifugio", misantropia, egoismo e chiusura al mondo. 
Studiando la storia della Chiesa si nota che uomini e donne di preghiera sono stati progressivamente assillati dalla salvezza del mondo. Ogni membro della CMM sarà spinto a intercedere per cause specifiche, secondo il proprio radicamento.

Inoltre la CMM sarà attenta alle seguenti intenzioni:

- per i peccatori più incalliti, che rischiano di perdersi per sempre;
- per i preti, per i consacrati, per le vocazioni;
- per la Francia e per l’Italia;
- per le persone prigioniere di dipendenze affettive contrarie alla legge di Dio.

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